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Torre di Albidona

Torre di Albidona


La Torre di Albidona, posta su una collinetta rivolta verso il mare, fu costruita contro i Saraceni nel XVI secolo dal vicerè spagnolo don Pedro di Toledo e usata come vedetta contro possibili attacchi dal mare[12]. Questo le porta ad avere oggi una splendida e suggestiva veduta. Nel corso del tempo ha assunto varie denominazioni: nel 1568 era chiamata Torre dei Monaci, in quanto appartenuta a lungo ai Monaci Basiliani, che si erano stabiliti nella località "Cafaro"; nel 1792 era chiamata Torre di Alvidonia, quando fu adoperata per l'ordinamento doganale, ed era in possesso del Duca di Campochiaro, che deteneva anche il potere del paese, nel 1938 divenne la Torre Marina e si passò alla famiglia che ancora oggi ne è proprietaria. Nel corso del tempo la torre è stata custodita da molti torrieri (Francesco Naso, Francesco d'Aurelio); nella seconda metà del Settecento la torre era custodita da due cavallari invalidi, retribuiti dal popolo albidonese di ben 35 carlini al mese, una spesa molto gravosa per l'economia di Albidona a quel tempo.
La torre ha una forma cilindrica nella parte alta, mentre la base ha forma tronco-conica, con un diametro di circa 9 metri ed un'altezza di circa 12 metri; è costruita con pietre locali e le pareti sono spesse circa 2 metri. Gli interni sono stati arredati dalla famiglia proprietaria, che ne consente la visita a richiesta. La comunicazioni tra i piani interni è favorita dalla presenza di una scala a chiocciola e una botola molto suggestive. Nel 1981 è stata restaurata da artigiani locali, che hanno ripristinato la scala e il ponte levatoio ormai distrutti. Nonostante appartenga a privati, la Torre di Albidona, per il suo grande apporto storico, culturale e turistico, è oggi uno degli emblemi più grandi della piccola comunità albidonese.